martedì 5 febbraio 2013

India: Durga.

"Assumendo diverse forme e impugnando molteplici armi, la Dea Durga, la prospera Madre dell'Universo, cominciò a combattere terribilmente sul campo di battaglia".
(Devibhagavatapurana).





Le radici di un culto della divinità femminile (devi) in India sono tanto antiche quanto difficili da individuare con precisione; sebbene siano numerose al protostorica, non sono sufficienti a dimostrare una continuità di culto per questo tipo di figura divina.
Sebbene la speculazione sacerdotale vedica e post-vedica privilegiasse divinità maschili, pare certo comunque che il culto di un principio femminile legato alla fertilità sia sempre stato presente nella religiosità "popolare" indiana.
La riflessione religiosa porterà allo sviluppo di questi valori nel concetto (e nella personificazione divina) della Shakti ("potenza"), il principio dinamico femminile dalle molte forme.
Durga ("l'inaccessibile") è una delle forme della Dea, consorte di Shiva nel suo aspetto guerriero di distruttrice di demoni.





Quando il Demone-bufalo Mahisha (simbolo della vittima sacrificale), attraverso l'ascesi, ottiene di non poter essere sconfitto da nessun uomo ne dio, Durga si manifesta a cavallo di un leone e lo sconfigge.
Kali ( "Tempo/Morte", a volte erroneamente messa in relazione con l'era cosmica del Kaliyuga), popolarissima soprattutto nell'India orientale, è una manifestazione terrifica, nuda, dalla pelle nera e dai capelli sciolti, adorna di una collana di teschi e danzante sul corpo del suo sposo Shiva; tuttavia è anche una divinità benevola, protettrice dei suoi devoti, e assume grande importanza in molte speculazioni tantriche.




Scultura raffigurante Durga Mahishamardini, XII secolo, New York, 
Metropolitan Museum


Questa scultura testimonia la grande perizia e l'attenzione minuziosa al dettaglio degli artigiani che operano in India orientale sotto la dinastia Pala, fra l'VIII e il XII secolo.
In questa raffigurazione la dea impugna nelle sedici mani le diverse armi che gli dei le hanno donato per sconfiggere l'asura (demone) Mahisha, fra cui il disco di Vishmu e la folgore di India.
I diversi aspetti che il proteiforme Mahisha assume prima di tramutarsi in bufalo ed essere ucciso della dea, rappresentano l'illusorietà del samsara, su cui Durga trionfa permettendo così all'anima di ottenere la liberazione (moksha).
Il demone Mahisha è a volte (come in questo caso) sotto forma di animale.
La dea ha decapitato il bufalo facendo così uscire l'asura che non abitava il corpo.
Il demone, in forma di nano armato di spada e con un cappuccio di maga, è appena fuoriuscito dal collo del bufalo, e volge lo sguardo in alto della dea, al contempo feroce e benevola; il leone di Durga morde il piede del demone.