giovedì 21 febbraio 2013

Africa: Regni nigeriani.

"Quando il palazzo di un re brucia, quello che prenderà il suo posto sarà ancora più bello".
(proverbio yoruba, Nigeria).





La foresta nigeriana ha visto il succedersi di diversi regni, fra loro connessi, che hanno lasciato importanti testimonianze artistiche.
Stretti sono i rimandi fra il regno di Ife (X-XV secolo), il regno di Benin (XIV-XIX secolo) e quello di Oyo (XVII-XIX secolo).
Tutti trovano la loro origine mitico-religiosa in Ife: da lì passa l'"ombelico del mondo", il punto in cui su incarico del dio del cielo Olorum è discesa la divinità Obatala ( o secondo altre versioni, il fratello minore, l'usurpatore Oduduwa, primo re di Ife e progenitore dell'umanità) per stabilire la terraferma sulla palude originaria.
Di lì sono partiti i sedici figli di Oduduwa per fondare altrettante città yoruba.
La città di Ife probabilmente doveva il suo potere alla mediazione commerciale fra le foreste meridionali, il Medio Niger e vie trans-sahariane.
La sua graduale estromissione da questo circuito, a vantaggio dei regni di Benin e di Oyo, potrebbe spiegarne il declino.





Quello della città di Benin era invece un regno di popolazione deo ma retto da un re divinizzato ( oba ) la cui dinastia era di origine straniera; il primo re della linea regnante sarebbe infatti venuto da Ife, perché inviato a dirigere la città degli anziani stanchi del malgoverno della dinastia precedente.
La sua estraneità contribuisce ad accrescere la sacralità del suo potere.
I poteri dell'oba includevano la sfera legislativa, esecutiva e giudiziaria.
Poteva decretare le esecuzioni capitali, era proprietario di tutte le terre del regno e aveva il monopolio del commercio estero.





Statua di Oni, Ife (Nigeria), XIV-XV secolo. Museo Nazionale.


Questa statua che misura 47 cm, rappresenta il sovrano di Ife (Oni) nella tenuta per il cerimoniale dell'incoronazione.
Le corone degli Oni di Ife sono di diversa forma ma presentano tutte un emblema a cresta sulla fronte.
L'importanza del personaggio è sottolineata dalla profusione dei giri di perline: alle caviglie intorno al collo e sul petto.
Nella mano sinistra stringe un corno di bufalo contenente sostanze magiche.
Nella mano destra porta un'insegna di legno rivestita di tessuto ricoperto di perline.





Testa coronata, Ife (Nigeria). XII-XV secolo. Museo Nazionale.


Nel volto si ritrova il naturalismo idealizzato dell'arte di Ife.
Le forme sono piene, i tratti del volto distesi, la bocca carnosa, gli occhi a mandorla, senza rappresentazione della pupilla.
Caratteristiche che si sarebbero poi trasferite alla successiva scultura in bronzo.
La corona di forma conica, si compone di diversi cerchi di perline cilindriche mentre i capelli sono raccolti in treccine che scendono sulla nuca.
Sulla fronte appaiono le tracce dell'attaccatura di un ornamento centrale che è andato perso, probabilmente simile a quello che possiamo vedere su altre teste e figure in bronzo.



Testa commemorativa, regno di Benin (Nigeria), XV-XVI secolo, Lagos, 
Museo Nazionale.


Un elemento centrale della simbologia del potere, come già a Ife, era rappresentato dalle teste in bronzo poste sugli altari reali.
Si tratterebbe di rappresentazioni commemorative o trofei di guerra: a partire dalle teste dei nemici più pericolosi uccisi si sarebbero realizzate delle fusioni in ottone poi collocate sugli altari della guerra o inviate ai successori dei capi sconfitti per dissuaderli dal ribellarsi.