giovedì 5 gennaio 2012

Luoghi: Xochicalco. Messico.

Luoghi: Xochicalco
Messico Morelos 18°48' N, 99° 17'O


Xochicalco non fu la capitale di un Impero, ma una potenza regionale che riuscì a fondere armoniosamente influenze diverse.




Per quanto il territorio intorno a Xochicalco non sia dei più felici (il terreno è piuttosto povero e poche sono le aree adatte all'agricoltura), la zona è caratterizzata da una successione pressochè ininterrotta di insediamenti che va dal 900 a.C. fino alla Conquista.
I primi piccoli villaggi si svilupparono nella fase centrale (900-500 a. C.) del Preclassico Medio e rimasero dei centri di scarsa importanza per tutto il Classico.
Successivamente, verso il 650, nella zona si regitrò un esplosivo aumento della popolazione che si concentrò su una superficie di circa 4 km quadrati, attorno al Centro di Xochicalco.
le ragioni dell'improvvisa nascita della città e del suo breve ma intenso splendore sono da quasi tutti gli studiosi poste in rapporto con la crisi e la caduta di Teotihuacan, ma non sono chiare.




La spiegazione più plausibile ipotizza che l'indebolirsi dell'egemonia della metropoli della Valle del Messico, la cui influenza nella regione fu peraltro piuttosto debole, abbia provocato una serie di conflitti che spinsero l'èlite di alcune Chiefdoms o città Stato vicine a considerarsi e creare un formidabile centro fortificato, appunto a Xochicalco.
L'apogeo della città, tuttavia, fu piuttosto breve, perchè già attorno al 900 Xochicalco fu distrutta e abbandonata, anche se nella zona rimasero alcuni piccoli villaggi, che nel Periodo Postclassico Tardo subirono un'evidente influenza tlahuica.
Dopo la conquista Atzeca le rovine di Xochicalco acquistarono una certa importanza come centro religioso e nella zona furono costruiti alcuni altari e un piccolo Tlachtli.




Piramide dei Serpenti Piumati,
lato a nord della scalinata.


In alto notiamo la cornice decorata con il motivo del Gioiello del vento.
Appena sotto, sul tablero, diviso in riquadri da bande intrecciate, sono raffigurati dei personaggi con gli "occhiali di Tlaloc", una borsa di copal e un copricapo simile al glifo dell'anno.
Accanto a loro spesso si trova il glifo della mandibola e del cerchio con la croce.
La postura dei personaggi, seduti a gambe incrociate, è tipica dell'iconografia maya e , in particolare, ricorda quella dei personaggi dell'Altare Q di Copan.
In mezzo e in basso sul Talud, troviamo all'interno il Serpente Piumato, disposto a circolo, si può notare al glifo 9 casa che con la mano sinistra tiene con una corda il Glifo 11 Scimmia.
la destra è, invece, appoggiata a un riquadro con il numero 1.




Stele 3, lato A, Città del Messico, Museo Nacional de Antropologia.

Fu ritrovata, assieme alle Stele 1 e 2, in una fossa nell'atrio del Templo de las Estelas a Xochicalco.
Probabilmente poco prima dell'abbandono del sito esse furono ricoperte di cinabro, il minerale di colore rosso spesso usato per ricoprire il corpo dei defunti, e furono sepolte ritualmente.
Esse hanno restituito la più lunga iscrizione lineare dell'Altopiano Centrale prima degli Aztechi.
Purtroppo la scrittura di Xochicalco non è stata pienamente decifrata.
Nel centro notiamo una testa che esce dalle fauci di un serpente.
Secondo alcuni questo personaggio potrebbe essere Quetzacoalt che i glifi in alto e in basso potrebbero in relazione all'autosacrificio e al ruolo del dio nella nascita del Quinto Sole.
Il glifo 4 Gocce di Sangue, circondato su tre lati da una cornice che sembra una variante della "fascia celeste".






Il Marcador a testa di Pappagallo, Città del Messico, Museo Nacional de Antropologia.

Il Marcador a testa di Pappagallo è una straordinaria opera d'arte astratta nella quale acquista particolare rilevanza il vivace rapporto tra i pieni e i vuoti.
La luce filtra negli spazi aperti generando altri piani e altri disegni in un gioco ritmato di chiari e di scuri.
Vista di profilo, la solidità della scultura in pietra squadrata, in parte incisa e sottolieata nel contorno, è alleggerita dal vuoto delle narici, degli occhi e della bocca e dal movimento che crea il crescendo di queste forme tondeggianti.
Non è chiaro se la scultura fosse un segnapunti, una meta, o, come appare probabile, servisse a delimitare i campi per il gioco della palla.