martedì 24 gennaio 2012

Africa. Luoghi dell'abitare: Dogon

Luoghi dell'abitare: Dogon.


"Visto dall'alto, il villaggio è l'immagine della casa dell'antenato, con le sue ottanta nicchie, e della grande coperta dei morti, con i suoi quadrati bianchi e neri". (M. Griaule).




Nel villaggio si possono distinguere diversi spazi, alcuni pubblici (mercato, piazza) e altri in vario modo riservati (i luoghi di riunione degli uomini, il luogo in cui i membri dell'associazione maschile awa custodiscono le maschere, le costruzioni per le donne mestruate ecc.).
Vi sono poi i siti degli altari, il cimitero, fucine, forni per la produzione di vasellame, il deposito dei rifiuti.
In linea di principio la collocazione di questi luoghi e costruzioni risponde a un principio antropomorfo che integra le parti di un'unità organica e si richiama al mito, così che la disposizione nello spazio rimanda anche agli eventi che sono succeduti nel tempo.
Il villaggio dovrebbe così estendersi da nord verso sud come il corpo di un uomo disteso sulla schiena: la casa del consiglio degli anziani (togu na) ne costituirebbe la testa, le case delle donne mestruate ne sarebbero le mani, le grandi case di famiglia (ginna) il petto e il ventre, mentre gli altari comunitari ne costituirebbero i piedi.
In realtà essendo il paesaggio dogon molto diversificato (da ovest verso est si passa dall'altipiano, alla falesia, alla pianura sabbiosa) la disposizione effettiva risente della conformazione del terreno e degli accidenti della storia, in rapporto ai quali il mito diventa una lettura retrospettiva tesa a stabilire un ordine coerente in quello che è successo.




Banani è una località formata da quattro insediamenti legati fra loro da un antenato.
La costruzione dei villaggi dogon sulla scarpata di Bandiagara è dovuta a ragioni difensive: vi erano rifugiati per sfuggire alle incursioni dei Mossi.
Con l'arrivo dei Francesi e la pacificazione, nuovi villaggi sono sorti sulla pianura.
Le abitazioni sono cinte da muri. Stanze e granai danno su un cortile centrale in cui si conservano attrezzi e suppellettili e dove si prepara il cibo.
Gli edifici hanno cucina e camera da letto al piano terra; da una scala di legno si accede al primo piano (dove ci sono altre camere o depositi) e alla terrazza dove si mette a seccare il raccolto.
Il numero di stanze e granai dipende dal numero delle mogli.



La casa degli uomini: Villaggio di Banani. Valle dei Dogon. Mali.


Il tetto, dell'altezza di diversi metri, è composto da strati di steli di miglio che isolano efficacemente l'edificio dai raggi del sole.
La deperibilità del materiale richiede il suo periodico rifacimento con il contributo di tutti gli abitanti del villaggio e l'aiuto volontario dei villaggi vicini.
Elemento caratterizzante di tutti i Togu na è l'altezza molto ridotta dello spazio interno, che costringe gli uomini a stare seduti.
Cosa che è spiegata dai Dogon in vario modo: come strumento di difesa dai cavalieri nemici che così non potevano penetrare nel riparo, come protezione dal sole e dal caldo, come dimensione propizia alla parola saggia: "ci si batte in piedi ma non si litiga mai seduti.







Video: Partendo con il suo fuoristrada da Milano e attraversando Francia, Spagna, Marocco, Sahara Occidentale, Mauritania, il nostro fotografo viaggiatore arriva sino alla Valle dei dogon in Mali.
Un mix di immagini, tra video e foto in bianco e nero, che ci raccontano lo splendore del Paese e dei suoi abitanti.
The best of Mali.