mercoledì 4 gennaio 2012

Africa Popoli: Masai. Kenya Tanzania,

Africa Popoli: Masai. Kenya Tanzania.

"Una sola testa non può contenere tutta la saggezza"
(proverbio Masai)




I Masai non sono un gruppo omogeneo ma un insieme di popolazioni dististe formato da circa centocinquantamila persone sparse per il Kenya e la Tanzania; ad accomularle sono la lingua (maa) e alcuni tratti socioculturali.
L'economia si basa sulla pastorizia seminomade.
Il bestiame costituisce la base della ricchezza ed è un segno di prestigio sociale che si accresce anche attraverso la predazione.
Il governo coloniale inglese e quello tanzaniano hanno fatto pressioni sui Masai affinchè vedessero nel bestiame semplicemente una fonte di denaro (per poter pagare le tasse), così alterando le relazioni sociali: gli uomini lo hanno considerato una loro proprietà restringendo i diritti che su di esso avevano le donne.
L'organizzazione politica e sociale, di tipo acefalo, poggia su clan patrilineari e su un sistema e su un sistema di classi d'età che raggruppa gli uomini in fasce d'età di circa quindici anni, che costituiscono la base dell'organizzazione militare dei Masai.







Questi regimenti erano organizzati in due metà distinti sulla base del modo in cui venivano circoncisi i giovani.
Fra i quattordici ai trent'anni i giovani guerrieri (moran) vivono in isolamento nella boscaglia dove apprendono le abilità guerriere e le responsabilità della vita adulta.
I Masai hanno avuto relazioni, che in parte sono state di alleanze e di scambio e in parte di ostilità, con le popolazioni bantù della zona, costringendole spesso (come è stato nel caso dei Kikuyu) a rifugiarsi nella foresta per sfuggire alle razzie.





Tra I Masai l'organizzazione militare è strettamente legata a quelle delle classi d'età: a esse non si accede individualmente e in qualunque momento ma collettivamente e in periodi definiti.
la classe per un lungo periodo diveniva così un gruppo chiuso consentendo ai propri membri di cementare lo spirito di corpo e quindi l'efficacia d'azione.
Ciascuna sezione è presidiata da un leader (Labon), che gli amministratori coloniali scambiarono per capi, quando il ruolo era in realtà quello di consiglieri senza poteri coercitivi.
nel periodo di apertura della classe d'età venivano celebrati i riti di circoncisione che includevano i giovani fra i quindici e i vent'anni nel gruppo dei guerrieri (moran).
Trovare un punto di equilibrio tra il potere degli anziani e quello dei guerrieri non era sempre facile e in particolare durante la dominazione inglese che aumentava il potere dei primi limitando quello dei secondi che si cercava di impiegare come forza lavoro.






Ogni generazione è divisa in due gruppi di guerrieri in cui il secondo ("la mano sinistra") viene circonciso sei, sette anni dopo il primo ("mano destra"). Sette anni dopo la loro circoncisione i membri della "mano destra" passano al rango di guerrieri anziani, sospingendo il grado precedente al livello successivo, nell'età adulta.
Dopo un periodo di dieci anni di servizio in cui hanno vissuto in villaggi a loro riservati, i giovani guerrieri acquisiscono il ruolo guerrieri maturi, distruggono il villaggio in cui hanno vissuto e prendono moglie: La cerimonia eunoto segna questo passaggio, marcato dal taglio rituale dei lunghi capelli da parte delle madri e dal venir meno della proibizione di cibarsi di carne e di latte in presenza di altri.
La fase finale della cerimonia è costituita dal Giorno della Danza Bianca, che segue quello della Danza Rossa: all'albeggiare i guerrieri si ritirano nella boscaglia, dipingono i loro corpi con gesso e in due file distinte marciano poi verso il villaggio; accolti dalle madri, si inchinano davanti alla sacra capanna (O-Singira) al cui centro è piantato un ramo di ulivo selvatico ( il termine e-unoto deriva dal verbo a-un, "piantare diritto") che allude all'istituzione del nuovo gruppo d'età.





I colori base delle perline usate dai Masai sono il nero, il bianco, il blu, il rosso e il rosa, anche se poi, nel corso del XX secolo, il ventaglio dei colori si è di molto arricchito.
Tre sono comunque i colori che hanno valore simbolico: il rosso, il bianco e il nero (o blu scuro): il rosso è associato alla gioventù, alla forza vitale legata al sangue ed è il colore con cui si dipinge il corpo delle spose e dei giovani iniziati.
Il bianco ha virtù protettive e con esso ci si dipinge quando si deve affrontare una prova.
Il nero è invece il colore degli anziani e di Dio.
E' possibile che nuovi colori come l'arancione o il verde siano in realtà una riproposizione sotto altra forma della terna cromatica di base, con l'arancione che prende il posto del rosso e il verde che sostituisce il nero-blu.